LA DIAGNOSI IN PSICOTERAPIA E PSICHIATRIA
CONVEGNO INTERNAZIONALE I.R.E.P. - 8 crediti ECM
G.O. Gabbard - E. Gilliéron - V. Lingiardi
M. Ammaniti - M. Baldassarre - M. Biondi - M.T. Daniele - V. Di Piero - V. Faia - M.G. Fava Vizziello - F. Fornari - G. Francesetti - B. Husi - G. Inneo - L. Janiri - G. Martinotti - L. Rizzo - M. Rossi Monti - G. Rugi
Le polemiche virulente suscitate dalle nuove proposte di classificazione dei disturbi mentali nella prossima versione del DSM (DSM V) illustrano le difficoltà che incontrano psichiatri e psicoterapeuti quando si tratta di intendersi sulla questione della diagnosi delle malattie mentali. Infatti la questione della diagnosi, da Ippocrate nel IV secolo a.C., è chiaramente legata a quella dell’eziologia. Alla nascita della medicina scientifica si è messo in opposizione le malattie dell'anima che erano lasciate alle buone cure dei preti, alle malattie del corpo che costituivano il campo dei medici. Ora questa scissione dell'anima e del corpo non è mai stata totale poiché Ippocrate stesso attribuiva la «melancolia» a un eccesso di bile nera o l’«isteria» a uno spostamento dell'utero poco sviluppato. Ma è dal 18º secolo che si è fortemente rimessa in discussione questa scissione dell'anima e del corpo tentando di trovare l'origine organica dei disturbi psichici. Paradossalmente l'avvento della psicanalisi (qualche volta denominata “psicoterapia scientifica”) si iscrive in questa corrente.
Il problema è che, per costruire i fondamenti della sua teoria, Freud si è riferito alle basi biologiche (teoria delle pulsioni) per distaccarsene presto: la pulsione è la rappresentazione psichica di una tensione di origine organica. Così per la maggior parte degli psicoanalisti la psicanalisi è diventata una teoria legata al pensiero, una teoria che lega pensieri ed emozioni e non biologia ed emozioni. Nello stesso periodo si sviluppa una corrente sociologica sempre più potente, di cui la più influente fu il marxismo, seguita alcuni decenni più tardi dall'antipsichiatria. Coloro che tengono alle teorie biologiche, non si sono mai lasciati convincere. Così si è arrivati a una guerra senza quartiere che oppone i teorici di un’eziologia biologica, i teorici di un’eziologia psicodinamica e i teorici di un’eziologia sociale dei disturbi mentali. Per tentare di evitare questa guerra, la terza versione della classificazione americana di disturbi mentali (DSM III) è stata concepita secondo il modello detto “ateoretico”, ciò ha avuto un enorme successo, più particolarmente per le case farmaceutiche e gli psichiatri cognitivo-comportamentali. Questo successo non è sorprendente e illustra il fatto che una classificazione “ateoretica” è illusoria nella misura in cui ogni classificazione implica la scelta del punto di vista di riferimento, e questi punti di riferimento, qualsiasi siano, implicano una scelta teorica. Quando si mette l'accento sui sintomi senza tener conto della soggettività (il vissuto e le fonti) si ravvicinano automaticamente i comportamentisti e i biologi. Il DSM IV non ha fatto che rinforzare questa tendenza con grande felicità delle case farmaceutiche. Forse in reazione a questa evoluzione alcuni psicanalisti hanno provato il bisogno di uscire dalla loro riserva e iniziare ricerche che riguardano gli effetti della loro pratica. Del resto essi hanno accettato di descrivere la loro pratica con maggior precisione. Gabbard ha giocato un ruolo fondamentale in quest'evoluzione[1]. Più recentemente ancora l'American Psychoanalitic Association ha patrocinato la pubblicazione del “Manuale diagnostico psicodinamico” (PDM) [2]che è una classificazione dei disturbi psichici secondo il punto di vista psicoanalitico. Il problema è che questi approcci si trovano in competizione e chiudono i pazienti in sistemi teorici concorrenti.
L’I.R.E.P. lavora da sempre per superare queste scissioni[3], e questo congresso tende a permettere un dialogo tra i differenti approcci e fare eventualmente delle proposte costruttive che tendono a migliorare la presa in carico dei pazienti.
Alcuni eminenti oratori dell'Europa e degli Stati Uniti saranno invitati ad esprimersi sull’argomento.
Differenti temi saranno trattati:
- Dalla diagnosi al trattamento in psichiatria e in psicoterapia
- Diagnosi in psicosomatica
- diagnosi in psicoanalisi
- diagnosi e terapia di coppia e famiglia
- diagnosi nell'infanzia e nell'adolescenza
- diagnosi in medicina generale
- una diagnosi controversa: la prepsicosi
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[1] Gabbard G. (2005), Psichiatria Psicodinamica. 4a ed. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2007.