Diagnosi e psicoterapia breve

di Edmond Gilliéron

Introduzione

René Kaes, nella sua relazione introduttiva, ha rilevato che non si potrà più, al momento attuale, "rendere conto della vita psichica esclusivamente a partire da ciò che determina la vita interiore" e aggiunge che "la questione del soggetto si definisce sempre più necessariamente nello spazio intersoggettivo, e più precisamente nello spazio e il tempo del generazionale. Quando precisa che" questa necessaria centralizzazione sul legame ci impegna a conoscere la realtà psichica che la costituisce, senza trascurare la correlazione con l'organizzazione dello spazio intrapsichico di ogni soggetto," ci obbliga a ripensare, una volta in più ,all'ipotesi costitutiva del campo e dell'oggetto della psicoanalisi: l'inconscio, i suoi modi di formazione e gli affetti della soggettività che determina". Questo mi sembra particolarmente importante quando si pondera la questione dell'interpretazione. Penso che non si dovrebbe più parlare di interpretazione in psicoanalisi senza tener conto del legame che unisce il paziente al suo psicoanalista nel momento in cui è formulata. In termini semplici dirò che è molto meno importante sapere ciò che si è compreso del paziente di ciò che il paziente comprenderà e sentirà nel momento in cui si da l'interpretazione. si tratta di sapere come la realtà psichica del paziente è modificata dalla nostra interpretazione. Ciò riguarda evidentemente il problema del cambiamento psichico, problema su cui hanno riflettuto generazioni di psicoanalisti, ma non sembra aver trovato una soluzione definitiva. Questa soluzione, certamente non l'ho, ma vorrei ricordare alcune difficoltà a cui è confrontato lo psicoanalista nel momento in cui si manifesta in lui una pulsione da interpretare, difficoltà che riguardano soprattutto il suo controtransfert. Mi appoggerò su due esempi clinici.

Gli indirizzi e-mail sono obbligatori